top of page

61. Un’elezione conforme alla ragione cristiana e confermata da un «sentire»

(Ri)leggere le Lettere di sant'Ignazio


Il canonico Alonso Ramírez de Vergara ha fatto più volte gli Esercizi ma benché ritenesse di aver buone ragioni per entrare della Compagnia, non trovava nella volontà quel gusto che invece sperimentava da benefattore delle sue opere: era ancora in attesa di una mozione affettiva che l’avrebbe spinto a dare il passo. Nella sua lettera, Ignazio gli offre una specie di commento del terzo modo, «calmo», di elezione, quello in cui l’anima, che non è agitata da diversi spiriti, usa liberamente e tranquillamente delle sue facoltà naturali, nel pesare i pro e i contra alla luce di Dio (Ej 177). Invita pure il suo corrispondente a non cercare la consolazione ma di consegnarsi con fiducia al Signore, sicuro che egli ricompenserà con un «sentire» nello Spirito (Ej 179, 184) chi ha eseguito nella santa indifferenza (Ej 169) l’azione alla quale lo indirizza la propria determinazione razionale.



Alonso Ramírez de Vergara


(30 marzo 1556)


Avendo inteso ciò che riguarda la persona e determinazione di Vostra Maestà prendo molto volentieri l’impegno di raccomandarla a Dio N.S. e di farla raccomandare ad altri, perché, come devo, desidero per voi non solamente ogni perfezione ma ogni consolazione. Il mezzo per gustare con l’affetto e per eseguire con soavità quanto la ragione detta essere di maggior servizio e gloria divina, lo Spirito santo ve lo insegnerà meglio di ogni altro, ma è anche vero che per seguire le cose migliori e più perfette è mozione sufficiente quella della ragione. E l’altra, della volontà, sebbene non preceda né la decisione né l’esecuzione, potrebbe facilmente seguirla, perché Dio N.S. ricompensa la fiducia che si pone nella sua provvidenza, la piena consegna di se stessi e abnegazione delle proprie consolazioni, con molta contentezza e gusto e tanta maggiore abbondanza di consolazione spirituale quanto meno se ne pretende e più puramente si cerca la sua gloria e beneplacito. Alla sua infinita e somma bontà piaccia indirizzare tutte le cose di V. M. come egli vede che meglio conviene per tale fine.

CB VIII/6_1 [Epp 6327: XI, 184-185)












bottom of page