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32. Umiltà amorosa

(Ri)leggere le Lettere di sant'Ignazio



«Dadme humildad amorosa, y así de reverencia y acatamiento» (De 178): l’umiltà amorosa che Ignazio chiedeva è quella che aveva visto in Nostra Signora (Ej 108) e che voleva vivere alla maniera di quell’immaginativo «poverello e indegno servitorello» in presenza del bambino Gesù appena nato, «con ogni possibile rispetto e riverenza» (Ej 114). Vicinanza e distanza allo stesso tempo: è questo l’atteggiamento di adorazione da avere nei confronti del «Creatore e Redentore» (Ej 229), del «Re eterno» (Ej 91), del Figlio «fatto uomo per salvare il genere umano» (Ej 102). Di questa umiltà il Signore ci ha «dato esempio» (Ej 289). Contro la «superbia» (Ej 146) serve l’«abbassarsi tanto quanto possibile» (Ej 165) per giungere al «luogo umile, bello e grazioso» (Ej 144) dove egli si tiene e dove, tenuto conto della lezione da lui impartita ai discepoli (Mc 10,35-45), uno «non vuole cercare più onore che disonore» (Ej 166), ma piuttosto «imitarlo e servirlo di più» (Ej 168). È l’insegnamento che ricorda a uno studente della Compagnia, un colto giurista, figlio di un nobile spagnolo che Paolo III aveva creato cardinale.



A Enrique de la Cueva

28 novembre 1555


E poiché non posso se non aprirvi le mie viscere, carissimo fratello, come a chi amo molto nel Signore nostro, sappiate che desidero non fosse entrato nella nostra Compagnia nessun uomo che nell’umiliarsi e abbassarsi veramente si segnalasse più di voi; e che vi rendiate conto che in tutti quei regni non c’è nessuno nella Compagnia minore di voi, né che voi stimiate di meno, o consideraste di reputazione inferiore. Perché così davanti a Dio N.S. e a coloro che hanno il suo sentire, sarete più stimato e reputato, mentre, se procedeste in modo contrario, né vi aiutereste nella vostra anima, e né in cielo né in terra dareste soddisfazione del vostro procedere. Però, io spero in colui che col suo esempio e con le sue parole tanto insistentemente ci raccomanda questa virtù dell’umiltà, invitandoci specialmente ad imitarlo in essa, che lui ve la comunicherà e sopra questo fondamento edificherà nella vostra anima molti e grandi doni spirituali, con i quali molto servirete e glorificherete la sua divina e somma bontà. A lui piaccia dare a noi tutti la sua grazia compiuta affinché la sua santissima volontà sempre sentiamo e interamente compiamo.

CB VIII/5_1 [Epp 5953: X, 224]







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